In una delle tante scene ambientate nello scriptorium, luogo dove i monaci svolgevano un lavoro di copiatura di testi e dove studiavano, Adso si imbatte in due miniature che raffigurano una donna e un uomo. Sono chiaramente due immagini di invenzione, riconducibili più alla mano di un disegnatore moderno che a quella di un artista dell’epoca. Per quanto riguarda la donna, il modo in cui è vestita suggerisce che sia una dama di fine Quattrocento o, addirittura, dei primi anni del Cinquecento: infatti, l'abito con lo scollo quadrato e il cordino che le orna la fronte si ritrovano nei ritratti di Elisabetta Gonzaga, dipinta da Raffaello nel 1504, e in quello della Belle Ferronnière, dipinta da Leonardo nel 1490-1495 circa. Oltre a ciò, anche la posa frontale, con lo sguardo rivolto verso lo spettatore, non è mai presente nel Trecento, quando le persone venivano sempre ritratte di profilo. Infine, anche la posa dell’uomo è alquanto insolita poiché quella a tre quarti è stata introdotta solo successivamente al periodo in cui è ambientata la serie, nel corso del Quattrocento.
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Raffaello, Ritratto di Elisabetta Gonzaga, 1504-1505, Firenze, Galleria degli Uffizi |
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